Termocamini

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I termocamini: bellezza, funzionalità, risparmio e rispetto per l’ambiente

Tutti sappiamo che fuoco è bello, soprattutto quando la fiamma del caminetto riscalda il salotto o lo illumina con la sua luce magica: pochi sanno che gran parte dell’energia termica generata dalla fiamma può essere recuperata per produrre acqua calda per termosifoni e acqua sanitaria.

 

Termocamino Klover TKR35

Il termocamino non è quindi solo un oggetto di arredamento, che di solito è scelto per il suo apporto emozionale, e come tale può essere personalizzato con tanti rivestimenti a scelta per adattarsi ad ogni stile abitativo e gusto personale, ma può diventare un’importante seconda fonte integrata con quella primaria per la produzione dell’acqua calda, che grazie all’utilizzo della legna o del pellet permette di risparmiare sui costi del riscaldamento rispettando l’ambiente.

Termocamini 2
Costo dei combustibili necessari per riscaldare un appartamento di 100 mq. per un anno (Fonte: centroconsumatori.it – marzo 2014): oltre che essere i più convenienti, legna e pallet mostrano prezzi stabili nel tempo.

Anche se la combustione della legna è un processo chimico complesso e difficile da controllare, usare la legna o il pellet per riscaldare è una scelta sempre più intelligente perché si tratta di fonti di energia rinnovabile: la combustione rispetta l’ambiente perché le emissioni di CO (monossido di carbonio) nell’atmosfera sono in genere basse. Innumerevoli sono i vantaggi di questa soluzione, tra cui l’ampia disponibilità del combustibile, estremamente conveniente rispetto a quelli liquidi e gassosi tradizionali e che si può trovare anche localmente, e l’energia considerata pulita, in quanto questi combustibili non favoriscono l’effetto serra, poiché la CO2 (anidride carbonica) prodotta dalla combustione è la stessa assorbita dalla pianta durante il suo ciclo di vita.


Il legno è una fonte di energia rinnovabile perché è il risultato della fotosintesi, e continuerà a essere prodotto dagli alberi fino a quando splenderà il sole.

Il termocamino non si può considerare un apparecchio completamente autonomo, in quando l’accensione non è automatica e non è costante: quindi per sfruttare appieno tutte le sue caratteristiche, si deve integrarlo con una caldaia classica che ne possa così completare il funzionamento. Per la corretta integrazione, è buona norma utilizzare un accumulo inerziale, dove si possono miscelare le diverse fonti di energia, assicurando la totale copertura del fabbisogno termico,  sia per il riscaldamento che per la produzione di acqua calda sanitaria.

Da sempre, per installare un qualsiasi termocamino a legna su un impianto di riscaldamento civile, bisogna montare un vaso d’espansione aperto sull’impianto stesso (secondo le normative tuttora vigenti). La funzione di tale vaso aperto è quella di scaricare l’eventuale pressione formata all’interno dell’impianto e delle tubazioni in caso di ebollizione dell’acqua dovuta, ad esempio, a un blackout improvviso, perché la legna continua a bruciare anche senza corrente elettrica.

Oggi, con l’avvento di nuovi sistemi di gestione della fiamma, molti modelli di termocamini a legna non necessitano più del vaso aperto. Gli impianti di riscaldamento a vaso aperto sono ormai ritenuti sorpassati perché hanno una serie di inconvenienti che non presentano gli impianti a circuito chiuso: primo tra tutti la pericolosità in caso di ebollizione, poi l’elevata dispersione termica, la difficoltà di realizzo e la non compatibilità con le caldaie murali a gas di ultima generazione.


Il sistema “Sicuro Top” brevettato da Klover è un vaso aperto incorporato e quindi a pressione zero. Un termocamino cosi può essere integrato a un apparecchio già installato (qualsiasi caldaia anche a gas di tipo murale), oppure funzionare come unica fonte di riscaldamento per l’abitazione. II corpo caldaia è del tipo “a camera d’acqua” con elementi di scambio a diretto contatto con la fiamma. Con questo sistema non esiste più il pericolo dell’aumento di pressione in caso di ebollizione dell’acqua: la pressione all’interno del corpo caldaia è zero.

Con l’impiego di appositi kit, i termocamini sono in grado di produrre anche l’acqua sanitaria per i bagni e la cucina, che può anche essere accumulata in appositi bollitori per essere sempre a disposizione alla temperatura desiderata. Tra le infinite versioni disponibili sul mercato, va scelto con attenzione il kit giusto per garantire un’installazione allo stato dell’arte, con l’integrazione in impianti misti per esempio con pannelli solari e caldaiette murali a gas, oppure collegati all’impianto di riscaldamento nuovo o esistente.


Esempio di un kit a doppio scambiatore, completo di tutte le componenti tecnologiche necessarie per la gestione automatica del calore e la produzione di acqua calda sanitaria.

Sono diverse le tecnologie disponibili per garantire in automatico il funzionamento dell’impianto e il risparmio del combustibile, con centraline elettroniche installate sui vari apparati in grado di comunicare fra di loro i principali parametri della combustione e di intervenire per correggerli in modo ottimale.


Schema funzionale di massima: sia la caldaia che il termocamino scaricano la potenza nell’accumulo combinato che, dimensionato correttamente, funge da volano inerziale, necessario per sfruttare al massimo la combustione della legna. In questo modo le due energie vengono integrate nel modo migliore: se è stato acceso il termocamino tutta l’energia viene stoccata nell’accumulo; in caso sia spento il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria sono comunque assicurati dalla caldaia a gas.

Le funzioni e i campi d’applicazione dei termocamini a pellet e a legna sono pressoché equivalenti: la differenza principale sta nel controllo della combustione, che con il pellet si riesce ad automatizzare totalmente attraverso una gestione elettronica delle accensioni che può essere fatta attraverso un pannello comandi remoto, un telecomando o comodamente a distanza attraverso un semplice sms. Se è disponibile uno scarico fumi forzato, il termocamino a pellet può essere installato anche con una canna fumaria di piccole dimensioni e decentrata rispetto allo scarico.


Nel caso di alimentazione a pellet, all’interno del termocamino di solito è ubicato un piccolo serbatoio per lo stoccaggio della materia prima.

Da sempre CVB dà la massima importanza al rispetto della natura, investendo nella ricerca dei migliori produttori di apparecchiature per fonti energetiche rinnovabili e rispettose dell’ambiente e formando venditori e tecnici sulle tecnologie più avanzate, proprio per essere in grado di aiutare sempre i propri installatori a fornire ai clienti il giusto impianto, anche in questo particolare caso dei termocamini.

Appoggiarsi ai consulenti CVB Professional vuol dire avere la garanzia dello sviluppo del progetto migliore per integrare il termocamino nell’impianto.