R32: il refrigerante di nuova generazione per condizionatori e pompe di calore
Il gas R32 promette prestazioni superiori, ma nella realtà cosa cambia per l’installatore e per l’ambiente?
ll refrigerante R32 è un nuovo tipo di gas che nei prossimi anni sostituirà il gas R410A attualmente in uso e formato da una miscela composta di R32 (50%) e R125 (50%), con l’obiettivo di ridurre le emissioni dannose per l’effetto serra di circa un terzo, in linea con le normative che prevedono la messa al bando del gas R410A entro il 2025.
Daikin è stata la prima azienda a riconoscere i numerosi vantaggi dell’utilizzo di questo gas puro e non come parte di una miscela: volendo affermarsi come leader di prodotti ecocompatibili, ha introdotto per prima in Giappone già nel 2012 nuove pompe di calore e climatizzatori a R-32.
Oggi in Giappone la maggior parte dei climatizzatori funziona con R32, e i condizionatori con questo refrigerante sono venduti anche nel Nord Europa e nei Paesi dell’Est, con alcuni prodotti Daikin presenti in Italia da circa due anni, per un totale di diversi milioni di unità installate.
Il riscaldamento globale non è però l’unico parametro da prendere in considerazione per valutare al meglio le performance di questi nuovi prodotti. Daikin ha cercato di soddisfare altri parametri, quali l’efficacia energetica, la sicurezza e l’accessibilità, aprendo una strada seguita oggi da tanti altri produttori.
Prodotti Daikin che utilizzano il gas R-32.
Per quanto riguarda l’installazione di questi nuovi prodotti, praticamente non cambia nulla per trasporto, stoccaggio, posa in opera, collegamenti idraulici ed elettrici, tubazioni e carica di refrigerante, con addirittura la possibilità di utilizzare la stessa strumentazione necessaria per i prodotti R410A, purchè compatibile con il nuovo gas.
Sono numerosi invece i punti di forza per quanto riguarda l’ambiente, perchè il gas R32 utilizza una minore carica refrigerante di CO2 equivalente, ed è ottimo dal punto di vista energetico.
R-32, R-410A, R-134a e gli altri refrigeranti in uso in Europa non danneggiano lo strato di ozono come invece facevano quelli precedentemente in commercio, come per esempio l’R-22. Per questo le nuove normative impediscono non solo di eseguire interventi su attrezzature esistenti che utilizzano R-22, ma vietano anche la semplice sostituzione del refrigerante R-22 con il refrigerante R-32 all’interno di un’unità già in opera; è possibile però sostituire le unità interne ed esterne mantenendo le tubature del refrigerante.
L’R-410A sarà disponibile per la manutenzione delle apparecchiature che sono già state installate. Per le nuove apparecchiature invece, a partire dal 2025, l’uso dell’R-410A in Europa sarà vietato nei climatizzatori monosplit con carica di refrigerante inferiore ai 3 kg, ma non nelle altre applicazioni. Nonostante questo, si prevede che l’uso dell’R-32 si diffonderà anche nelle altre applicazioni per gli obiettivi di “diminuzione” stabiliti dal regolamento UE sui gas fluorurati.
È quindi consigliabile sostituire le macchine che utilizzano R-22 con quelle a R-32. Oltre ad essere vantaggioso per l’ambiente, elimina il rischio di danneggiare lo strato di ozono con un impatto minore sul riscaldamento globale: i gas refrigeranti infatti se rilasciati nell’atmosfera potrebbero favorire il surriscaldamento globale.
L’R32 appartiene alla categoria dei gas refrigeranti a bassa infiammabilità (classe 2L secondo lo standard ISO 817), determinata in base al sistema armonizzato di classificazione ed etichettatura dei prodotti chimici (GHS). L’R32 non si accende facilmente: gli interruttori elettrodomestici e la comune elettricità statica non producono energia sufficiente perché l’R-32 si accenda. Anche nel caso in cui tutto il gas fuoriuscisse e si disperdesse nella stanza, il limite inferiore di infiammabilità non verrebbe raggiunto, rendendolo utilizzabile in modo sicuro nella maggior parte dei climatizzatori e pompe di calore.
Inoltre il gas R32 ha una bassa tossicità ed è recuperabile e riutilizzabile, in quanto refrigerante puro.
Aiutiamo i consumatori a fare la scelta giusta di climatizzatori e pompe di calore con un modello a classe energetica più elevata e con un minore impatto sul riscaldamento globale!
Nel caso che l’energia elettrica utilizzata fosse generata da fonti rinnovabili, questo risulterebbe quasi pari a zero. Se invece provenisse da centrali a combustibile fossile, ci sarebbe un impatto di gran lunga maggiore. In ogni caso, anche quando la fonte di elettricità producesse basse emissioni sarebbe comunque importante raggiungere un buon livello di efficienza energetica e non sprecare energia. Le classi energetiche europee (A+++, A++, A+, A, B, C, ecc.) permettono ai consumatori di confrontare sempre l’efficienza dei prodotti acquistati.
Per avere un minore impatto sul riscaldamento globale, che per lo più è condizionato dal gas refrigerante che circola nel sistema, bisogna scegliere prodotti con carica refrigerante a bassa CO2 equivalente. Nonostante tale impatto possa essere limitato evitando perdite e assicurando il corretto recupero del refrigerante al termine del suo ciclo di vita, la scelta di un refrigerante con un minore GWP e il suo utilizzo in minori volumi riduce il rischio per l’ambiente in caso di perdite accidentali.
GWP: è l’impatto potenziale che una fuoriuscita di refrigerante avrebbe sul riscaldamento globale.
ODP: è l’impatto che una sostanza chimica ha sull’impoverimento del livello di ozono della stratosfera
CVB vuole accompagnare tutti gli installatori nel passaggio verso queste nuove tecnologie aiutandoli nella scelta migliore per i loro clienti.