Le acque per uso potabile, tecnologico o di processo, contengono micro-particelle di calcio e magnesio (provenienti dalla presenza di sali solubili) oltre che di eventuali metalli pesanti. La presenza di questi elementi in quantità più o meno rilevante, determina la durezza dell’acqua.
Il processo che toglie queste particelle viene chiamato addolcimento dell’acqua.
- Acqua con tanta presenza di particelle = acqua dura
- Acqua con poca presenza di particelle = acqua dolce
I vantaggi di un’acqua più dolce possono essere l’elevato risparmio energetico, poche riparazioni sull’impianto, minor consumo di detergente, ridottissimo impatto ambientale.
L’addolcimento delle acque viene effettuato mediante apparecchi che lavorano sul principio dello scambio di ioni. L’acqua addolcita evita la formazione di incrostazioni calcaree nelle tubazioni, sul valvolame, sulla rubinetteria, nei boiler, nelle caldaie, negli impianti tecnologici ed in molti casi migliora i processi di lavorazione. L’acqua addolcita, oltre a ridurre notevolmente i costi energetici, il consumo di detersivi e l’impatto ambientale, è più idonea per molti usi domestici come il lavaggio della biancheria, l’igiene personale, la cottura dei cibi, così come per l’acqua da bere.
Dal punto di vista tecnologico e di processo, l’addolcimento dell’acqua si dimostra particolarmente adatto per i seguenti circuiti e lavorazioni:
- circuiti d’acqua potabile calda e fredda sanitaria;
- caldaie per impianti di riscaldamento;
- caldaie a vapore;
- circuiti di raffreddamento ed acqua refrigerata;
- torri evaporative e camere lavaggio aria;
- lavanderie, lavatrici, lavastoviglie civili ed industriali;
- acque di processo per la lavorazione di materie prime e semilavorati per la produzione di prodotti alimentari, farmaceutici e cosmetici.
L’addolcimento dell’acqua si effettua inoltre in moltissimi altri settori in ambito tecnologico.
